Le normative fissano dei principi ben definiti, per salvaguardare i dipendenti aziendali dall’eventuale esposizione al rischio campi elettromagnetici (CEM) sul luogo di lavoro. Solitamente, quando di parla di CEM, si intende un insieme di campi elettrici e magnetici, i quali si diffondono in un’area e in un lasso di tempo definito, con una frequenza specifica (entro i 300 GHz).
Viste le gravità delle possibili conseguenze e la complessità della disciplina, è importante fare in modo che le rilevazioni in sede di valutazione campi elettromagnetici siano eseguite da personale qualificato.
Esistono diversi decreti che regolano le valutazioni dei campi elettromagnetici in ambito professionale. Le norme CEI fondamentali che vanno rispettate per attuare una valutazione del rischio dei campi elettromagnetici sono le seguenti, ossia la CEI 211-6 (2001-01), la CEI 211-7 (2001-01) e la CEI EN 50499 (2009-11).
Abbiamo chiesto a Pageambiente, società che offre un servizio di analisi e valutazione del rischio Cem, e a tutto lo staff di professionisti che da anni opera in fatto di sicurezza sul lavoro, di supportarci nello studio e nell’analisi della normativa riguardante la valutazione del rischio campi elettromagnetici.
Analizziamo insieme le seguenti normative: CEI 211-6, CEI 211-7 e CEI EN 50499.
CEI 211-6
Questa norma traccia delle direttive da adottare quando si deve affrontare una valutazione di CEM tra un intervallo di 0 Hz e 10 Hz, cercando di limitare così i danni sulla salute dei lavoratori, causati dai campi elettromagnetici. All’interno del decreto vengono elencate una serie di attrezzature e tecniche di misurazione del rischio di CEM all’interno della aziende. La normativa deriva da un’altra legge, coniata nel 1998, a difesa della sicurezza dei dipendenti (norma IEC 61786) in caso di campi elettromagnetici, ma la direttiva vigente inserisce ulteriormente alcune modalità da utilizzare e soprattutto gli strumenti certificati, da adoperare nella fascia di frequenza tra 0 Hz e 10 Hz.
Inoltre, all’interno della legge CEI 211-6 vengono elencati altri elementi come l’origine e le peculiarità dei campi elettromagnetici, i procedimenti di influenza dei CEM tra di loro, ed infine le molteplici sorgenti da cui nascono gli stessi campi.
Codesta direttiva è indirizzata a tutti i lavoratori tecnici e datori di lavoro che praticano in ambienti con presenti dei CEM, volti a salvaguardare il loro benessere psico-fisico e anche le stesse produzioni aziendali.
CEI 211-7
Quest’altra legge corrisponde ad un vademecum per gestire e valutare i livelli di esposizione umana a rischio CEM, in un intervallo tra 10 kHz e 300 GHz. L’attuale normativa, come la CEI 221-6, definisce quali strumenti utilizzare e le misure da adottare in caso di rischio campi elettromagnetici in una specifica fascia di frequenza (10 kHz -300 GHz), descrivendo inoltre tutte le caratteristiche dei molteplici campi elettrici e magnetici, tutti i processi di unione tra i CEM e le fonti da cui provengono. Questa legge deriva da progettazioni di ulteriori normative come IEC, CENELEC e altri documenti nazionali, integrando quali strumentazioni utilizzare per creare una situazione sicura sul luogo di lavoro, con l’obiettivo così di prevenire il rischio attraverso una attenta valutazione CEM. La norma si riferisce a tutti coloro che lavorano in zona di presenza del campo e anche a chi costruisce, in modo tecnico, alcuni dispositivi e macchinari in grado di produrre frequenze elettromagnetiche che potrebbero comunque propagarsi in un reparto di una azienda.
CEI EN 50499
Questa legge, infine, determina tutte le procedure da adottare per affrontare una valutazione dei campi elettromagnetici, per proteggere i lavoratori dal rischio CEM. All’interno della legge, infatti, vengono elencate tutta una serie di regole generali e di base per attuare una accurata valutazione di rischio CEM, con l’intento di eliminare eventuali problematiche di salute dei dipendenti sul luogo di lavoro, causate appunto dalla presenza dei campi elettromagnetici. La legge in questione permette di fare una o più valutazioni in base alle richieste dell’azienda e alle sorgenti presenti sul posto di lavoro.