Andamento di mercato del Bitcoin: come si sta muovendo?

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Investire i propri risparmi, talvolta faticosamente accumulati in anni di duro lavoro, è un mantra imprescindibile per gli italiani, popolo, nonostante un tasso piuttosto basso di alfabetizzazione finanziaria, che da sempre volgono il loro sguardo verso il mondo finanziario per vedere rivalutati il denaro risparmiato.

Col passare degli anni, in particolar modo nel corso dello scorso decennio, si è assistito alla comparsa di altri asset finanziari. Ed il volano principale per l’avvento di queste novità è stata, senza alcun dubbio, la grande rete telematica, che è diventato il canale d’accesso prediletto da parte di una vasta fetta di risparmiatori italiani: si stima, ad oggi, che circa la metà degli italiani utilizza Internet per allocare i propri risparmi.

L’impetuosa ascesa dei Bitcoin: perché è avvenuta

Uno strumento, più di altri, ha fatto la parte del leone in questo periodo: le criptovalute. Per quei pochi che ancora non le conoscessero, si tratta delle cosiddette “valute digitali”, quelle reperibili solo tramite la rete telematica e che, sino ad oggi, non sono soggette ad alcun tipo di controllo da parte degli organismi finanziari internazionali. La loro diffusione è stata celere e, non di rado, ha offerto grandi soddisfazioni.

Tra esse, una, più di altre, ha riscontrato grande successo, non fosse altro che è stata la prima criptovaluta apparsa sul mercato: il Bitcoin. La crescita di questa moneta virtuale è stata impetuosa, basti pensare che dalla sua comparsa nel 2009 ha fatto registrare un aumento pari a 8600%. Un dato monstre. Non tutti, però. hanno approcciato ai Bitcoin nel momento in cui vide la luce: la maggior parte delle persone, infatti, è entrata in questo mercato negli ultimi cinque anni.

A favorire l’ascesa del Bitcoin sono stati alcuni elementi anche di tipo tecnico, ma quasi tutti i risparmiatori sono stati attratti dai rendimenti offerti. Nello scorso decennio, infatti, le banche centrali hanno attuato politiche monetarie particolarmente accomodanti per rilanciare le economie di ogni angolo del pianeta, messe a dura prova dalla grande crisi finanziaria del 2008.

Questa ondata di liquidità non ha fatto altro che comprimere i rendimenti del mondo obbligazionario, con titoli di stato e bond investment grade (asset a rischio più basso) che hanno visto letteralmente appiattirsi i rendimenti. Alla ricerca del rendimento perduto, i risparmiatori hanno accettato di assumersi un rischio maggiore per vedere rivalutati i propri soldi. E il mondo delle criptovalute, grazie anche all’ascesa del mondo digitale, è stato visto particolarmente di buon occhio.

È ancora il momento di investire in Bitcoin?

Negli ultimi cinque anni, il Bitcoin è cresciuto del 930%. Ma questa forte ascesa potrà continuare in eterno? Quanto accaduto negli ultimi sei mesi, farebbe propendere per il “no”. Ma volgendo lo sguardo all’intera galassia finanziaria, non è che gli altri asset finanziari abbiano brillato. Tutt’altro. Il conflitto in Ucraina, l’inflazione galoppante e le politiche monetarie più aggressive delle Banche Centrali rispetto a quanto preventivato solo alla fine del 2021, hanno causato storni generalizzati.

Certo, la discesa del Bitcoin (-38% dal 1 gennaio a fine maggio 2022) è stata più violenta rispetto ad altre. E questo non fa altro che aumentare i dubbi: approfittare dei valori più bassi per comprare Bitcoin o meglio starne alla larga? Solo il futuro, in tal senso, potrà fornirci una risposta. Alcuni aspetti come la mancanza di controlli e l’aumento dei tassi d’interesse, che nell’arco di qualche anno renderanno nuovamente appetibili i titoli a rischio minore, non sembrano giocare a favore dei Bitcoin.

Se vuoi conoscere altri metodi di investimento, se hai circa 10000 euro da investire puoi leggere la guida di prestitimag.it dedicata, la trovi cliccando qui. In un mercato finanziario così incerto, meglio scegliere un atteggiamento prudente e valutare, anche per piccole cifre, di attuare un’ampia diversificazione degli investimenti, sia dal punto di vista geografico che da quello settoriale.