Molti di voi che leggete questo articolo vi domanderete di che si parla a proposito di Enuresi Notturna. Non è una malattia strana e nemmeno una malattia, a ben considerare: parliamo di bambini che bagnano il letto di notte, sebbene siano in età in cui, almeno in teoria, non dovrebbe accadere. Si tratta di un disturbo che non ha particolari connotazioni patologiche ma che presenta aspetti che vanno anche considerati.
Ci sono bambini che acquisiscono il controllo degli sfinteri prima e altri dopo, non c’è nulla di anomalo in questo. Nella media il controllo si acquisisce dopo i 4 anni di età ma tende ad essere perfezionato a 5/6 anni. L’enuresi è una perdita di urina involontaria nel corso della notte e può essere episodica, perfettamente normale anche oltre ai 6 anni ma se diventa frequente si rende opportuna una sua valutazione. Gli specialisti considerano l’enuresi notturna come un fenomeno che si presenta almeno tre volte nel periodo di osservazione di 2 settimane. Al di sotto di questa frequenza si tratta di episodi incidentali non significativi, a meno che non si presentino in età più avanzata del bambino.
Altri specialisti usano altri parametri, cioè un periodo di osservazione più prolungato, almeno 3 mesi, in cui il bambino bagni almeno due volte alla settimana.
La classificazione dell’Enuresi notturna
L’enuresi si classifica in tre modi:
- Primaria se il bambino/a non ha mai acquisito il controllo sfinterico notturno; in questo caso si può riferire ad un ritardo nella maturazione anatomico-funzionale della vescica oppure ad una questione ormonale: L’ADH fa sì che la formazione dell’urina si dimezzi nelle ore notturne rispetto al giorno; se vi è una carenza di questo ormone l’urina non riduce la sua quantità esponendo facilmente il bambino a non trattenerla durante il sonno, per un’eccessiva tensione vescicale di cui il bambino, profondamente addormentato, non si rende conto. Entrambi questi aspetti possono essere presenti contemporaneamente uno prevalente sull’altro, dando luogo a forti difficoltà per il bambino al controllo notturno dello sfintere vescicale.
- Secondaria se il bambino, dopo essere pervenuto al completo controllo sfinterico, “ritorna indietro” ricominciando a bagnare il letto. In questi casi è verosimile vi sia un disturbo di tipo psicologico, la nascita di un fratellino/ sorellina, tensioni familiari, inserimento a scuola, eventi in generale che rappresentano uno stress per il bambino.
- Sintomatica se la perdita di urina notturna compare in concomitanza con malattie come infezioni urinarie, attacchi epilettici, febbre alta, eccetera. Gli eventi di questo genere che scatenano l’Enuresi notturna sono numerosi e il pediatra potrà comprendere l’origine del problema, curato il quale anche l’Enuresi notturna tornerà a scomparire.
Come agire?
La cosa più sbagliata è colpevolizzare o, peggio, punire il bambino: lui stesso non ha piacere di bagnare il letto e non è una cosa voluta, una punizione non risolve il problema, anzi carica il piccolo di ulteriore stress che non può avere altri effetti che peggiorare il problema.. Un aiuto al bambino, invece, può essere stimolarlo ad andare in bagno prima di coricarsi e soprattutto rassicurarlo, dargli la tranquillità e la sicurezza che è compreso e mamma e papà non sono arrabbiati per quello che succede.
Piuttosto, i genitori dovrebbero analizzare quelli che possono essere i motivi che portano a questa situazione: è capitato qualcosa che può essere percepito negativamente dal bambino, è stressato per qualche motivo. Non esitate a parlarne con il pediatra che vi consiglierà al meglio ed eventualmente, se non riuscite a risalire ad una possibile causa o non sapete più come agire, l’intervento di uno psicologo può essere di notevole utilità.